
3 domande sull’indennità di malattia ENPAP
Un scrive a me e al Presidente ENPAP su Facebook per porre tre interessanti domande sull’indennità di malattia ENPAP. Rispondo in questo breve articolo.
LE TRE DOMANDE DEL COLLEGA
3 domande per Felice Damiano Torricelli (Presidente ENPAP) e Federico Zanon (Vice-Presidente ENPAP) in merito all’indennità di malattia ed infortunio:
1. quanti mesi è dignitosamente legittimo per un professionista conoscere la graduatoria delle indennità ammesse a finanziamento, sapere se la propria domanda è stata accolta e quando essa verrà effettivamente liquidata?
2. Un ente come la nostra cassa di previdenza ed assistenza, che ha una notevole capacità finanziaria e di organico, sarebbe in grado di esaminare e liquidare le domande trimestralmente invece che semestralmente, in modo da accorciare l’attesa tra il periodo di inattivià e l’indennizzo?
3. non pensate che l’aver messo il limite di 60 giorni di inattività che possono essere indennizzati, possa essere una misura iniqua proprio verso chi è maggiormente penalizzato dalla malattia o dall’infortunio?
LE TRE RISPOSTE
DOMANDA (1) quanti mesi è dignitosamente legittimo per un professionista conoscere la graduatoria delle indennità ammesse a finanziamento, sapere se la propria domanda è stata accolta e quando essa verrà effettivamente liquidata?
RISPOSTA: ENPAP non ha mai comunicato agli iscritti i tempi di erogazione dei servizi. Ma questo è un obiettivo che ci siamo posti di raggiungere per tutte le forme di assistenza. Richiederà tempo: sembra una cosa da nulla, ma si tratta di creare una cultura aziendale e organizzativa.
In ogni caso, oggi riusciamo a coprire tutte le domande di indennità regolari e complete, senza averne ‘fuori graduatoria’. Questo risultato viene raggiunto (1) aumentando lo stanziamento di fondi dedicati (2) apportando modifiche al bando in modo da evitare di distribuire poche indennità molto alte, e privilegiare molte indennità di minore importo.
L’indennità minima è di 50,00 Euro al giorno, quindi non è una cifra simbolica. Viene ridotta soltanto per chi ha anche un lavoro da dipendente, e quindi prende anche l’indennità di malattia INPS, e per malattie di durata inferiore a 20 giorni.
DOMANDA (2) Un ente come la nostra cassa di previdenza ed assistenza, che ha una notevole capacità finanziaria e di organico, sarebbe in grado di esaminare e liquidare le domande trimestralmente invece che semestralmente, in modo da accorciare l’attesa tra il periodo di inattività e l’indennizzo?
RISPOSTA: Le domande di malattia sono già esaminate e liquidate trimestralmente, come specificato nel bando a pagina 3 (QUESTO). Un chiarimento sulla ‘notevole capacità di organico’: ENPAP è in realtà una piccola cassa, conta attualmente 39 unità di personale, distribuite fra pensioni, contributi, amministrazione, segreteria, servizi legali, Ufficio Relazioni Iscritti.
DOMANDA (3) Non pensate che l’aver messo il limite di 60 giorni di inattività che possono essere indennizzati, possa essere una misura iniqua proprio verso chi è maggiormente penalizzato dalla malattia o dall’infortunio?
RISPOSTA: Il limite dei 60 giorni esiste da anni, è precedente al nostro arrivo alla guida dell’ENPAP. Uno dei nostri obiettivi è ampliarlo. Non è semplice: è frutto di una norma di un regolamento (QUESTO, articolo 12.3) la cui modifica richiede diversi passaggi burocratici e un’approvazione ministeriale. Per ora lavoriamo sui bandi periodici, più semplici da modificare e adattare.
ENPAP E LE ALTRE CASSE
L’indennità di malattia ENPAP ha condizioni migliori di altre casse di previdenza, che spesso non prevedono nulla per il professionista che si ammala, oppure prevedono erogazioni più penalizzanti. La stessa INPS pone un limite di copertura di 180 giorni. Puoi trovare un confronto in questo articolo: INDENNITÀ DI MALATTIA DEL PROFESSIONISTA: IL BENEFIT ENPAP.
Qualche esempio:
LAVORATORI DIPENDENTI (Cassa: INPS)
Periodo indennizzato: dal 4° al 180° giorno
Quanto ricevono? 50% della retribuzione giornaliera dal 4° al 20° giorno, 66,66% dal 20° al 180° giorno.
PSICOLOGI (Cassa: ENPAP)
Periodo indennizzato: dal 7° al 60° giorno di malattia. Al massimo 60 giorni all’anno.
Quanto ricevono? diaria pari a 1/365 del reddito netto da libera professione dichiarato all’ENPAP. Riduzione del 20% per malattie inferiori a 20 giorni. Riduzione del 20% per chi ha altre coperture di malattia obbligatorie (esempio: dipendenti).
Lo stanziamento annuo è di 2 milioni di euro, le indennità di malattia erogate sono state alcune centinaia.
INFERMIERI (Cassa: ENPAPI)
Periodo indennizzato: dal 30° al 180° giorno di malattia. Al massimo 180 giorni l’anno.
Quanto ricevono: diaria compresa fra l’8% e il 16% (secondo anzianità di iscrizione) dell’1/365 del massimale contributivo previsto per l’anno precedente (>indennità determinata sui redditi di categoria)
AVVOCATI (Cassa Forense)
Solo per iscritti alla Cassa da almeno tre anni.
Periodo indennizzato: malattie della durata di almeno tre mesi con interruzione assoluta e continuativa del lavoro.
Quanto ricevono: indennità mensile di 1/24 del reddito annuo medio calcolato sugli ultimi 10 anni di iscrizione, oppure sugli anni di iscrizione alla cassa se inferiori a 10, con rivalutazione del 100%.
PERITI INDUSTRIALI (Cassa: EPPI)
Periodo indennizzato: malattie superiori ai due mesi, per un massimo di 12.000 euro.
Quanto ricevono? indennità mensile calcolata come media dei redditi mensili degli ultimi tre anni.
[*nel 2014 sono state erogate 25 prestazioni in tutto per il capitolo TUTELA DELLA SALUTE, che non comprende solo l’indennità di malattia. Lo stanziamento è stato di 74.000 euro].
BIOLOGI (Cassa: ENPAB)
Attualmente l’indennità di malattia non è prevista.
NOTAI (Cassa Notariato)
Attualmente l’indennità di malattia non è prevista.
Grazie per le risposte, tuttavia esse mi sollecitano altre considerazioni a riguardo. Innanzitutto è vero che il bando prevede l’esame delle domande di indennità con cadenza trimestrale, ma nella prassi la liquidazione non avviene nel periodo immediatamente successivo alla chiusura del trimestre, ma a distanza di mesi.
Sarebbe inoltre interessante avere il dato di quanto non viene impiegato dei 2 milioni di euro stanziati. Anzi sarebbe interessante avere la pubblicazione dell’intero bilancio ENPAP. Considerando che la forbice tra i rendimenti degli investimenti e quella dell’indice di rivalutazione stabilito per legge si è andata considerevolmente allargando è legittimo attendersi che ci sia maggiore disponibilità di fondi da allocare sulle altre forme di tutela. Ad ogni modo proprio perché l’iter burocratico è lungo ed è necessario, per modificare i regolamenti, l’approvazione ministeriale, non ha senso procrastinare, ma piuttosto occorrerebbe mettere immediatamente in agenda CdA la questione. Tutto sommato l’attuale amministrazione si avvia a concludere il secondo anno di gestione.
Come già risposto su FB, il bilancio è già pubblico. Il CDA ENPAP attuale, di cui faccio parte, è già attivamente impegnato nella revisione dei regolamenti (non abbiamo quasi fatto altro che regolamenti, nell’ultimo anno). I tempi di erogazione dei servizi, certi e pubblici, sono un impegno di servizio e gestione che ci siamo dati fin dall’inizio: in questo caso non servono regolamenti ma interventi di organizzazione interna, anche questi in atto. Per tutto, purtroppo, ci vuole tempo.
Un refuso in apertura: «Un scrive a me».