12 modi per utilizzare al meglio l'ENPAP

12 modi per utilizzare al meglio l’ENPAP

Molti colleghi mi scrivono per informazioni specifiche su ENPAP: sulla maternità, sui contributi da versare, sul riscatto degli anni di laurea e altro ancora.

Spesso emerge che non conoscono tutte le possibilità offerte dagli enti di previdenza. Il sito di ENPAP, che abbiamo completamente rinnovato da circa un anno e di cui ho personalmente seguito la progettazione, è costruito proprio in questa logica: mettere in primo piano, con semplicità e chiarezza, l’intera panoramica dei servizi.

Qui ne scelgo 12, divisi per fasi della vita. Un mio piccolo contributo per sfruttare al meglio le potenzialità della nostra previdenza di categoria.

AVERE FIGLI

(1) Per chi diventa madre, la forma principale di aiuto è l’indennità di maternità. Prevista dalla legge (D.Lgs. 151/2001, in particolare art. 70 e successivi) ed erogata allo stesso modo per tutte le libere professioniste, consiste in un aiuto economico di circa 5000 Euro al minimo, che cresce in proporzione al reddito. Per chi avrà figli per gravidanza, affido preadottivo e adozione, questa è la prima cosa da chiedere. In questo articolo di Roberta Cacioppo (AltraPsicologia) vengono approfondite le caratteristiche dell’indennità di maternità.

(2) In ENPAP abbiamo poi introdotto un contributo alla genitorialità e paternità, perché riteniamo che avere figli sia un valore per la società e che anche i padri debbano essere agevolati . Il contributo oggi è di 1000,00 Euro, è aperto anche alle coppie omosessuali – una scelta di campo ben precisa – ed è spiegato meglio in QUESTO ARTICOLO.

(3) Da poco c’è il famoso ‘pacchetto gravidanza’: un set di esami diagnostici del valore di circa 2000 euro che comprende 4 ecografie (compresa la morfologica),  le analisi, uno a scelta fra amniocentesi, villocentesi o Harmony test, visite di controllo ostetrico ginecologiche, ecocardiografia fetale, visita di controllo ginecologico post parto, 2 visite urologiche, 1 ciclo di prestazioni fisioterapiche riabilitative del pavimento pelvico post parto e 3 colloqui psicologici post parto. Il tutto è gratuito per le colleghe iscritte ENPAP ed estendibile alle partner non iscritte ENPAP con un’integrazione di circa 40 euro. Anche in questo caso, fruibile dalle coppie omosessuali. Ne ho scritto in QUESTO ARTICOLO.

Le normative per i lavoratori prevedono altre forme di assistenza, di cui spesso i colleghi mi chiedono, e che però non sono applicabili ai liberi professionisti ma solo ai lavoratori dipendenti. Si tratta di congedi parentali e simili, e ne ho scritto in QUESTO ARTICOLO.

Non mi stancherò mai di sfatare un pregiudizio comune, purtroppo alimentato anche da figure importanti ma poco informate: per le psicologhe, una maternità non rappresenta la fine della carriera, ed anzi è correlata ad una migliore evoluzione dei redditi. Non ne conosciamo il motivo, ma i dati statistici sulla popolazione intera degli psicologi ci dicono questo. Ne ho scritto QUI.

LA PENSIONE E I CONTRIBUTI

La pensione nasce dai contributi che versiamo, in particolare dal contributo soggettivo del 10% sul reddito netto che versiamo ogni anno. Questa è la premessa di tutto. Ai versamenti si aggiungono interessi, tassi precontati, coperture dall’inflazione, e in questo modo il nostro risparmio previdenziale aumenta senza che noi dobbiamo fare nulla. In QUESTO ARTICOLO ho sintetizzato quello che c’è dentro una pensione, perché mi sono accorto che nemmeno i colleghi più informati lo sanno.

(4) Capita spesso che gli psicologi iscritti ENPAP abbiano lavorato in vari posti. Pensiamo ai lavori stagionali durante l’università, a quei due anni in comunità terapeutica come operatore o anche come commessa, insegnante e simili. Una cosa interessante da fare è sapere quanti e quali sono questi versamenti, e valutare se è il caso di metterli tutti quanti insieme in ENPAP. Il meccanismo per fare questa operazione si chiama RICONGIUNZIONE. Si tratta di un modo per ottimizzare la propria posizione previdenziale, evitando di lasciare in giro contributi già versati e di cui magari non ci si ricorda. Va considerato che spesso i periodi di contribuzione spezzettati o brevi (meno di 5 anni) non danno diritto a pensione. In ENPAP interpretiamo la norma restituendo l’intera somma versata in unica soluzione, ma in altre gestioni i contributi vengono semplicemente incamerati. Ecco, la ricongiunzione è un modo per portarli in ENPAP, vederli sul proprio conto e farli fruttare trasformandoli in aumento della pensione. Di ricongiunzione e totalizzazione ho parlato in QUESTO ARTICOLO del portale AssicuriamociBene.

(5) Ultimamente anche il riscatto degli anni di laurea è tornato in auge. Spesso si pensa che chiedendolo in ENPAP si possa anticipare l’età di pensionamento. In realtà non è così e lo spieghiamo chiaramente nell’informativa sul sito ENPAP. L’età di pensionamento per gli psicologi liberi professionisti resta uguale: dai 65 anni in poi. Quello che cambia con il riscatto degli anni di laurea è solo la quantità di contributi versati, che è la base per il calcolo della pensione. Come si può facilmente intuire, a questo punto il riscatto degli anni di laurea corrisponde in tutto e per tutto a fare versamenti aggiuntivi aumentando volontariamente il contributo soggettivo di una quota compresa fra il 10% e il 20% del reddito netto annuo.

(6) Per versare in modo del tutto personalizzato i contributi soggettivi, anche in base ai vantaggi fiscali che si vogliono ottenere, da pochissimo abbiamo voluto introdurre la possibilità di versare una percentuale a scelta fra il 10% e il 20%, con incrementi di un punto percentuale. Potrai quindi versare l’11%, 12%, 13% e via dicendo (Regolamento delle attività di Previdenza, art. 3 comma 1 bis). La modulazione del contributo soggettivo può essere molto utile per chi ha prodotto un reddito elevato nel corso di un anno, e vuole abbattere il reddito ai fini IRPEF: dato che i versamenti sono interamente deducibili dal reddito in regime ordinario o semplificato, è un buon modo per mettere sul proprio conto di risparmio previdenziale i soldi che altrimenti finirebbero comunque in imposte sul reddito.

(7) Dei vantaggi fiscali connessi alla previdenza, sia per ENPAP che per una eventuale forma di previdenza complementare, ho scritto in QUESTO ARTICOLO.

(8) Infine, dal 2015 abbiamo introdotto la possibilità di versare i contributi con F24: oltre ad essere comodo, questo metodo permette di usare i crediti di imposta che potremmo avere accumulato dopo qualche anno di redditi bassi e spese elevate. Ne ho parlato in QUESTO ARTICOLO.

LA MALATTIA E L’INVALIDITA’

(9) La principale forma di protezione per la malattia per gli iscritti ENPAP è l’indennità di malattia. Ne ho parlato in dettaglio in QUESTO ARTICOLO. Nell’articolo c’è anche un confronto fra la nostra tutela e quella degli altri professionisti e dei lavoratori dipendenti, da cui emerge che la nostra assistenza è una fra le migliori negli enti dei liberi professionsti. Ovviamente si può ancora migliorare, e siamo già al lavoro per farlo: abbiamo fra i nostri progetti una riforma dell’indennità di malattia che ci permetta di tutelare anche quei percorsi di patologia inusuali, ricorrenti, ma discontinui come alcune forme tumorali o le malattie croniche con recidive periodiche.

(10) Quando la malattia si prolunga e produce effetti permanenti sulla capacità di lavorare si parla di invalidità e inabilità. Nel primo caso le capacità lavorative sono ridotte, nel secondo sono nulle e quindi vi è la cessazione dell’attività professionale. In entrambi i casi, viene erogato un contributo economico permanente. Vorrei spendere due parole su invalidità e inabilità all’interno di ENPAP: nel corso del 2014-2015 siamo intervenuti per ottimizzare questa forma di assistenza: abbiamo rivisto la procedura per renderla più snella ed efficace, e riscritto interamente il Regolamento per Invalidità e Inabilità per renderlo più chiaro e orientato agli interessati. Di invalidità e inabilità in generale, quindi anche per non psicologi, ho scritto in QUESTO ARTICOLO.

(11) Infine, una menzione a parte merita EMAPI. Il consorzio di enti di previdenza storicamente voluto e fondato da noi psicologi oggi è in grado di offrire una gamma molto ampia di protezione attraverso l’assistenza sanitaria integrativa. Chiunque di noi abbia avuto esperienza di gravi malattie in famiglia sa quanto è importante poter accedere con serenità e rapidità ad esami diagnostici, magari anche ulteriori rispetto a quelli offerti nel SSN pubblico e in tempi molto brevi. L’assistenza sanitaria integrativa serve a questo: ad accedere gratuitamente a esami e cure in regime privato, con tempi adeguati a trattare al meglio la malattia e non dettati dalla burocrazia. L’Assistenza sanitaria di EMAPI è spiegata qui.

IL FUNERALE.

(12) Già, arriva pure questo momento. Non è una nota allegra. A mia moglie ho detto che in caso di necessità, potrà organizzarmi un lussuoso funerale: ENPAP copre le spese fino a 7.500 Euro. Credo sia la forma di assistenza che nessuno vorrebbe mai usare, ma dato che c’è è utile avvisare per tempo i familiari. Unica avvertenza: non è possibile acquistare preventivamente il cofano e farsi rimborsare, come ebbe a chiedermi un paio d’anni fa un collega 8-(

LE PROSPETTIVE FUTURE.

Ci sarebbe molto da dire: in ENPAP stiamo lavorando per un sostegno al lavoro e alla professione che va oltre le forme dirette di assistenza, che si spinge alla formazione e allo sviluppo di nuovi modi di essere psicologi. Fa parte di un progetto più ampio di sfruttare la previdenza di categoria, che svilupperà conseguenze positive negli anni a venire.

Ma intanto, penso sia importante usare al meglio ciò che abbiamo già.. Dal 2013 in poi, abbiamo cercato di creare un nuovo ENPAP, fortemente orientato agli iscritti e alla comunità degli psicologi. Un ENPAP che ti facilita la vita.

Il lavoro da fare è ancora molto e ti invito a dare il tuo contributo: sono a disposizione insieme ai colleghi di Altrapsicologia per raccogliere suggerimenti, critiche e opportunità.