Schiaffo ai professionisti: le casse sono pubbliche
La decisione del Consiglio di Stato, molto attesa per le sue conseguenze sulle casse private dei professionisti, è arrivata. Una decisione che non fa piacere: le casse sono equiparate a enti pubblici.
Questo avrà diverse conseguenze. La prima e più importante è che assicurerà allo stato un prelievo forzoso sul 5% di quanto le casse saranno costrette a risparmiare sulle spese, come qualunque amministrazione pubblica soggetta alla spending review.
Probabilmente ci saranno cambiamenti anche nei contratti di lavoro dei dipendenti delle casse e anche questo inciderà operativamente sulla vita degli enti dei liberi professionisti.
Ma l’aspetto forse più determinante di questo cambiamento riguarda una definizione dei rapporti con lo Stato che include le casse private dentro al sistema pubblico. Dopo aver assolto il proprio compito per anni, assumendo una funzione sostitutiva rispetto al sistema previdenziale pubblico del tutto inefficiente, oggi le casse vengono definite pubbliche per il fatto che si alimentano su contributi obbligatori, che altrimenti non sarebbero versati dagli iscritti.
In virtù di questo il consiglio di Stato ritiene che le casse siano alimentate dal sistema statale, non direttamente ma indirettamente.
Restano molti punti di amarezza in tutto questo. I professionisti italiani sono stati costretti molto prima degli altri lavoratori ad un sistema previdenziale privo di garanzie, sono stati espulsi forzatamente dal sistema previdenziale italiano molti anni prima degli altri cittadini. Come professionisti abbiamo perso molti vantaggi nel passaggio ad un sistema previdenziale privato: dalla malattia ad un calcolo delle pensioni su base retributiva, con la conseguenza che a differenza degli altri cittadini noi non abbiamo potuto godere dei privilegi di un sistema previdenziale finanziariamente assurdo, ma molto più comodo e garantista per i singoli.
Oggi il Consiglio di Stato assimila le casse dei professionisti a pubbliche amministrazioni. La mia speranza è che questo porti anche conseguenze positive: prima di tutto un maggiore e più serio controllo degli aspetti sostanziali della gestione, per garantire che i fatti che hanno destato scandalo come quelli di ENPAP ed ENPAM, di cui abbiamo avuto notizia dai giornali negli ultimi due anni, non si ripetano più. Un controllo di gestione che non dovrebbe intervenire a fatto compiuto, ma dovrebbe prevenire i fattacci attraverso la creazione di un sistema strutturato per le decisioni di investimento. Un sistema che non lasci arbitrio totale ai consigli di amministrazione, sia nell’asset allocation che nella scelta dei gestori e delle banche.
Credo che come spesso avviene, si preferisca vincere facilmente, rastrellando soldi oggi senza curarsi troppo della sostanza e dei rischi insiti nel sistema. Una cura reale del sistema previdenziale dei liberi professionisti non passa certamente dal prelievo forzoso di denaro.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-11-30/casse-previdenza-sono-pubbliche-064100.shtml?uuid=Abu1ij7G