I Segreti delle casse: la perizia sul palazzo ENPAM
Troppo spesso le informazioni sui patrimoni delle casse restano segrete. Fra i casi emblematici c’è quello della compravendita di un palazzo acquistato da un fondo immobiliare dell’ENPAM per quasi 500 milioni di euro. Il venditore sembra aver incassato una plusvalenza da 108 milioni di euro. Alcuni consiglieri della cassa chiedono la perizia sul valore dell’immobile, che però resta riservata.
Ritorna il tema della trasparenza come principio di gestione. Infatti, se formalmente è tutto corretto e Idea Fimit SGR, che gestisce il fondo immobiliare, non ha alcun obbligo formale all’esibizione della perizia, nella sostanza si tratta di informazioni rilevanti per molti interessati, gli iscritti alla cassa per primi.
La vicenda in un articolo del Sole24Ore.
SOLE 24ORE | SABATO 17 MARZO 2012
Circa 350mila medici e dentisti iscritti alla cassa di previdenza Enpam. La società di gestione immobiliare Idea Fimit (il 40% è dell’Inps). E poi i vertici dello stesso ente pensione e quelli dell’Ordine dei camici bianchi bolognesi. Sono tutti protagonisti, interessati, nella compravendita di un edificio famoso, quello della Rinascente, nel cuore di Milano.
L’immobile è stato venduto a inizio 2011 per un controvalore di 472 milioni di euro: a incassare è stata Prelios Sgr (ex Pirelli Re) che ha portato a casa una plusvalenza di 108 milioni.
Nella veste di acquirente il fondo immobiliare Ippocrate, gestito da Idea Fimit Sgr. Ippocrate è un fondo immobiliare che fa capo a Enpam al 100 per cento.
Questa la premessa doverosa. Ora, nell’ambito dell’indagine sulla trasparenza di fondi pensione e casse, c’è da segnalare la vicenda della perizia sulla Rinascente, di cui Plus24 si è già occupato in più occasioni.
Da una parte c’è l’Ordine dei medici di Bologna, presieduto da Giancarlo Pizza, che da un anno chiede il documento di valutazione dell’immobile realizzato dalla società Europrogetti & Finanza-Advisory & Real Estate, che aveva stimato in 490 milioni il valore dell’edificio. Dall’altra c’è Enpam, nella persona del presidente Eolo Parodi, che a gennaio di quest’anno ha scritto un’ultima lettera al rappresentante dei medici bolognesi. Ecco il passaggio chiave: «A seguito della sua richiesta alla perizia dell’immobile di interesse, la fondazione ha chiesto alla Idea Fimt Sgr di esprimersi sulla richiesta di accesso al documento. La richiesta è dovuta e conseguente alla proprietà della perizia che, come noto, è della Sgr che gestisce il fondo Ippocrate all’interno del quale è collocata la Rinascente di Milano. La Sgr ha negato il consenso in quanto trattasi di documento interno e riservato e comunque come avviene per tutti gli altri fondi sia riservati che quotati».
Ecco il punto: quale interesse deve prevalere? Quello della SGR Idea Fimit che nega il consenso a visionare la perizia a un anno dalla compravendita della Rinascente? O quello dell’Ordine di Bologna e più in generale dei 350mila iscritti all’Enpam, a cui appartengono i 472 milioni versati per l’immobile milanese?
La storia Rinascente si inserisce nel tema che da mesi Plus24 affronta con le 5 domande (clicca QUI)
«La fondazione Enpam è impegnata a garantire il massimo della trasparenza ai propri iscritti – fanno sapere dalla cassa –. Proprio per questo, oltre a pubblicare integralmente il proprio bilancio su internet, lo scorso anno, prima fra tutte le casse private, l’Enpam ha approvato un regolamento per l’accesso ai documenti amministrativi. Gli interessati possono inviare una semplice domanda che viene valutata secondo le procedure stabilite. Esiste addirittura la possibilità di appellarsi a organi terzi in caso di disaccordo sulla decisione finale. Questo però vale per i documenti in possesso della fondazione».
C’è più in generale (non solo per Enpam) il nodo dei bilanci dei fondi immobiliari riservati: molte casse previdenziali stanno investendo in tali strumenti finanziari i contributi dei propri iscritti ma quest’ultimi (tranne l’eccezione degli iscritti alla cassa ragionieri) non hanno visibilità sui documenti contabili.
Su tale questione stanno lavorando Adepp, l’associazione delle casse, e Assoimmobiliare per mettere a punto un vademecum: è stato garantito che sarà pronto entro l’estate.
Qui c’è però un’altra questione: la perizia e le delibere sugli investimenti, possono o no essere pubbliche trascorso un lasso di tempo (tre mesi, un anno)? Ci sono infatti in ballo i contributi di centinaia di professionisti. Chissà se sul tema hanno qualcosa da dire la Covip, commissione di vigilanza su fondi pensione e casse, e la Bicamerale di controllo sugli enti gestori.