La Fornero non molla le Casse [da ItaliaOggi]

Il giorno prima l’ENPAP racconta agli iscritti che sulla sostenibilità è già tutto a posto, e il giorno dopo il ministro Fornero convoca i presidenti delle casse per vedere come procedono i lavori, soprattutto per le casse che prima dell’estate si erano presentate solo con dei documenti di lavoro ancora da sottoporre agli organi interni.

Ora, per quel che ne sappiamo l’incontro con il ministro Fornero è stato positivo, ma questa parola non significa nulla da sola: va calata nelle singole realtà. L’ultimo bilancio attuariale approvato dagli organi dell’ENPAP fotografa la situazione al 31 dicembre 2009. Dopo quel bilancio, gli organi interni non hanno più approvato nulla di nuovo, per cui presumo che all’appuntamento con il Ministro l’ENPAP si presenterà con un bilancio tecnico del 2009 e con i bilanci di gestione fino al 2011.

Quello del 2009 non è un bilancio non espressamente costruito per dimostrare la sostenibilità a 50 anni, che è stata una richiesta successiva del governo, ma che tuttavia inquadra una proiezione complessivamente sostenibile sul lungo periodo.

La sostenibilità del sistema contributivo non si basa sulla bravura degli amministratori, quanto piuttosto su un sistema matematico di calcolo delle prestazioni che dovrebbe garantire di non far uscire in pensioni un solo euro in più di quanto è entrato dai contributi degli iscritti. Il contraltare, ovviamente, sono le pensioni più basse… molto più basse.

Se però scendiamo nel dettaglio della questione della sostenibilità, ci accorgeremo che non è tutto oro quel che luccica: intanto, il metodo contributivo regge alla prova sul lungo periodo se calcola le pensioni sulla base dell’effettiva aspettativa di vita dei pensionati, anno per anno. In Italia, questo non succede e rimando ad un ARTICOLO DI SANDRO GRONCHI su La Voce per approfondire.

In secondo luogo, e questo è compito degli amministratori, il sistema regge si investe bene, se sul lungo periodo la variabile della gestione del patrimonio finanziario funziona a dovere. In pratica, non devono esserci perdite negli investimenti e il portafoglio finanziario deve essere al riparo da rischi, adeguatamente diversificato e costruito in modo da mantenere con buona probabilità il valore del capitale e un surplus di rendimento costante, qualunque siano le condizioni di mercato. E su questo punto nutro dubbi sostanziali, in specie rispetto al rischio di un eccesso di concentrazione sull’obbligazionario e sull’immobiliare italiano che da soli fanno la parte del leone nel portafoglio ENPAP, con 3/4 del totale investito. Il tempo ci dirà se sono troppo pessimista; se le cose andranno male purtroppo le stigmate le porteremo tutti, sui nostri risparmi.

 

[da ItaliaOggi]

Il ministro del lavoro non perde di vista le casse di previdenza. E in prossimità della verifica di fine mese sulla loro sostenibilità a 50 anni, da calcolarsi mettendo a confronto le entrate per contributi e le uscite per prestazioni, convoca per domani i presidenti degli enti previdenziali per “conoscere lo stato di avanzamento delle attività e il tenore degli interventi assunti o da assumere in vista dell’imminente scadenza del termine ultimo del 30 settembre”. Dunque, Elsa Fornero, dopo le promesse ricevute durante il precedente incontro con i vertici degli organi collegiali degli enti di fine luglio si veda ItaliaOggi del 27/7/2012, vuol vedere cosa si è mosso. Soprattutto all’interno di quelle gestioni previdenziali che prima dell’estate si erano presentati solo con dei documenti di lavoro ancora da sottoporre agli organi interni. Stando alla riforma Monti-Fornero  entrata in vigore a inizio anno legge 214/2011 per quegli istituti che non saranno in grado di dimostrare l’equilibrio dei conti cinquantennale è previsto il passaggio in automatico al metodo di calcolo delle pensioni di tipo contributivo al posto del più generoso retributivo e l’applicazione di un contributo di solidarietà dell’1% sui pensionati. Tuttavia, ha chiarito strada facendo il ministro, le Casse in grado di dimostrare la tenuta dei conti senza cambiare metodo possono restare al retributivo.

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